sabato 1 maggio 2010

Per la prima volta il premio Pulizer è vinto da una rivista online

Il premio Pulizer viene vinto per la prima volta da un'inchiesta svolta dal sito Propublica.org ecco a voi la notizia pubblicata sulla Stampa.it

Il Pulitzer a ProPublica.org
La prima volta per un sito Web
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C'è sempre una prima volta: ed è così che per il premio Pulitzer a un sito Web la prima volta è arrivata adesso, nel 2010, a meno di 15 anni dall'uso di Internet come mezzo di comunicazione giornalistico. Il sitoProPublica.org ha vinto il riconoscimento per l'inchiesta sugli ospedali dopo il passaggio dell’uragano Katrina.

Il sito è nato per frenare la crisi del giornalismo investigativo in tempi in cui i giornali tradizionali stentano a far tornare i conti, tra calo di investimenti pubblicitari e calo di lettori-acquirenti, che hanno abbandonato l'edicola e preferiscono informarsi via Internet. Guidato dall’ex direttore del Wall Street Journal Paul Steiger e finanziato dai filantropi californiani Herbert e Marion Sandler, la missione di ProPublica è di mettere le sue inchieste gratis al servizio dei giornali: nel caso del servizio su Katrina premiato, fu pubblicato dal Magazine del New York Times - in grado di dar loro la massima cassa di risonanza.ProPublica punta a far luce sullo sfruttamento dei più deboli e su quanti, con le loro azioni, tradiscono la fiducia del pubblico: un'iniziativa di servizio pubblico, non di parte e non ideologica.

Il premio Pulitzer, nato nel 1917, viene assegnato ogni anno dalla scuola di giornalismo della Columbia University, fondata appunto da Joseph Pulitzer. È dall’anno scorso che la giuria del Pulitzer ha apertoall’online: nel 2009 però nessun sito era arrivato ad conquistare il prestigioso premio.

Quest’anno i giurati avevano aperto un altro spiraglio, ammettendo in concorso il tabloid da supermercatoNational Enquirer: il settimanale, che aveva fatto lo scoop della figlia segreta dell’ex candidato alla Casa Bianca John Edwards, non è però riuscito a strappare l’assegno da 10 mila dollari che accompagna il riconoscimento. Hanno fatto invece manbassa di premi famosi nomi della carta stampata: il Washington Post ha vinto quattro premi, tra i quali uno per i servizi sulla guerra in Iraq, e il New York Times tre, di cui uno per un’inchiesta sulla carne contaminata e l’altro sui pericoli causati dall’uso dei cellulari mentre si guida. Il premio per il giornalismo di servizio pubblico è andato al piccolo Bristol Herald Courier della Virginia meridionale, 29 mila copie di tiratura, per aver rivelato quante aziende del settore energetico non pagano le royalties sui diritti di trivellazione. Paul Harding ha vinto il premio per la fiction con il romanzo "Tinkers", mentre il premio per il miglior dramma teatrale è andato al musical "Next to Normal" di Tom Kitt, libretto di Brian Yorkey. Liqauat Ahamad ha vinto per la storia con un libro su "I Signori della finanza: i banchieri che hanno spezzato il mondo", mentre il premio per la biografia è andato a una storia della vita di Cornelius Vanderbilt di T.J. Stiles.

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